Il bot segreto di Murati
Quando ho letto la notizia che Mira Murati ha raddoppiato il suo obiettivo di raccolta fondi per la sua nuova startup di intelligenza artificiale, ho immediatamente pensato a quanto questa cifra sia incredibilmente alta, persino per gli standard odierni di un mercato dell'AI che è già assai dinamico e competitivo.
Raccogliere 2 miliardi di dollari per un'azienda che non ha nemmeno un anno è un'impresa non da poco; anzi, potrebbe essere addirittura il più grande round seed della storia.
Questo mi ha portato a riflettere su cosa davvero significhi questa fiducia immensa che gli investitori stanno riponendo in Murati e nel suo team.
Il fascino del mistero: Murati e la nascita di Thinking Machines
Murati ha un pedigree impressionante, avendo lavorato a lungo presso OpenAI su progetti che hanno catturato l'immaginazione di molti, come ChatGPT.
Non è difficile capire perché gli investitori siano attirati dal suo nuovo progetto, Thinking Machines Lab.
L'azienda è ancora avvolta nel mistero, con dettagli su cosa esattamente farà ancora non del tutto chiariti.
Questo rende il tutto ancora più affascinante, in un certo senso, perché c'è qualcosa nell'aria che suggerisce una sorta di "secret sauce" che Murati potrebbe avere nella manica.
Il valore dell’esperienza in una corsa tra giganti
Tendo a credere che parte di questo entusiasmo derivi anche dalla rarità di individui con l'esperienza e le competenze che Murati e il suo team portano al tavolo.
Non tutti i giorni una ex CTO di OpenAI si mette in proprio con un entourage di ex colleghi altrettanto capaci e rispettati.
Mi sembra logico pensare che gli investitori vogliano partecipare fin dall'inizio a qualcosa che potrebbe essere rivoluzionario, anche se il cammino per differenziarsi da giganti come OpenAI e Google sarà sicuramente tortuoso.
La vera innovazione? Far capire l’IA a tutti
La mia idea è che Murati stia cercando di posizionare Thinking Machines come un laboratorio di ricerca e sviluppo prodotto di intelligenza artificiale che promette di rendere i sistemi di AI più accessibili e comprensibili.
Questo scopo è tanto nobile quanto ambizioso, specialmente in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale viene spesso percepita come un universo incomprensibile e distante.
Se riuscirà nel suo intento, potrebbe davvero segnare un punto di svolta nel modo in cui interagiamo con queste tecnologie.
Rinnovare costa: e non solo in denaro
Quando penso alle sfide che Murati dovrà affrontare, mi viene da considerare non solo la competizione, ma anche il costo proibitivo di sviluppare e mantenere talenti di alto livello, nonché di addestrare modelli di intelligenza artificiale.
È una scommessa ad alto rischio, ma con potenziali ricompense altrettanto alti. La storia ci ha mostrato che gli investimenti massicci in innovazione tecnologica possono cambiare il gioco, ma possono anche portare a delusioni clamorose se non gestiti con attenzione.
Scommettere sul futuro
E quindi? Direi che ci troviamo di fronte a un punto molto interessante nell'evoluzione del settore dell'AI.
Quello che Murati e il suo team stanno tentando di fare è audace e intrigante.
Il tempo ci dirà se Thinking Machines sarà in grado di mantenere le promesse e distinguersi in un panorama così affollato. Ma per ora, non posso che essere affascinato e lievemente invidioso del viaggio emozionante e incerto su cui Murati si è imbarcata.
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